Inquinamento acustico normativa

Clacson, motori, rumore degli pneumatici sul suolo, stridore del treno sulle rotaie: questi sono solo alcuni degli elementi che ogni giorno contribuiscono a produrre inquinamento acustico. Molto spesso sottovalutato, può provocare danni alle persone, anche di particolare rilevanza. Nella routine quotidiana ormai siamo abituati a sentire tanti rumori ai quali non prestiamo più particolare attenzione, dimenticandoci che essi, soprattutto se ripetuti nel tempo, possono nuocere alla nostra salute. Questo articolo è una panoramica sulla normativa di riferimento dell’inquinamento acustico, dal codice penale alla legge quadro sull’inquinamento acustico.

Cos’è l’inquinamento acustico?
Per dare un’esatta definizione di inquinamento acustico, dobbiamo far riferimento all’art. 2 della legge 447/1995. Esso definisce l’inquinamento acustico come:

l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi.

Impatto acustico normativa
Il quadro normativo circa l’impatto acustico è complesso e diversificato. L’art. 659 del codice penale tutela la popolazione dall’esposizione al rumore, prevedendo delle sanzioni per chi disturba le occupazioni e il riposo altrui. Esso, infatti, indica che:

chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309.

Normativa acustica
La legge 447/1995, conosciuta come la “legge quadro sull’inquinamento acustico“, modificata dal dlgs 42/2017, è il punto di riferimento nella normativa acustica. Disciplina la protezione dall’inquinamento acustico sia nell’ambiente esterno che in quello abitativo (escludendo quello lavorativo). Definisce chiaramente le fonti di rumore e gli standard di rumore che queste devono rispettare. La legge delinea le responsabilità delle Regioni, delle Province, dei Comuni e degli enti gestori/proprietari delle infrastrutture di trasporto, lasciando a decreti specifici la regolamentazione dei dettagli attuativi. Inoltre, fornisce linee guida per la creazione dei piani di mitigazione acustica e per le valutazioni dell’impatto acustico.

Altre norme che disciplinano il settore dell’inquinamento acustico esterno sono: il dpcm 1 marzo 1991 e il successivo dpcm 14 novembre 1997.

Normativa inquinamento acustico
I riferimenti normativi circa l’inquinamento acustico sono diversi. I decreti sul rumore a cui far riferimento sono:

dlgs 277/1991;
dlgs 195/2006;
dlgs 81/2008.
I riferimenti per l’inquinamento acustico normativa nazionale (rumore ambientale) sono:

legge 447/1995;
dlgs 262/2002;
legge 306/2003;
dlgs 194/2005;
legge 161/2014;
dlgs 41/2017;
dlgs 42/2017.

Limiti acustici normativa
Quando si parla di inquinamento acustico, va fatta una distinzione tra valori limiti di emissione e valori limite di immissione. Nello specifico:

il valore limite di emissione è il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa;
il valore limite di immissione è il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori. Essi si distinguono ulteriormente in:
valori limite assoluti, determinati con riferimento al livello equivalente di rumore ambientale;
valori limite differenziali, determinati con riferimento alla differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale ed il rumore residuo.
I valori limite di emissione e di immissione sono determinati in funzione della tipologia della sorgente, del periodo della giornata e della destinazione d’uso della zona da proteggere.

Tecnico competente in acustica
Il tecnico competente è la figura professionale idonea ad effettuare le misurazioni, verificare l’ottemperanza ai valori definiti dalle vigenti norme, redigere i piani di risanamento acustico, svolgere le relative attività di controllo. Queste attività possono essere eseguite da coloro che, in possesso del diploma di scuola media superiore, siano in servizio presso le strutture pubbliche territoriali e svolgano la propria attività nel campo dell’acustica ambientale. La disciplina del tecnico competente è contenuta negli articoli da 20 a 25 del dlgs 42/2017.

La professione di tecnico competente in acustica può essere svolta previa iscrizione nell’elenco dei tecnici competenti in acustica. I soggetti che effettuano i controlli devono essere diversi da quelli che svolgono le attività sulle quali deve essere effettuato il controllo.

Normativa isolamento acustico tra appartamenti
Il dpcm 5 dicembre 1997, in attuazione dell’art. 3, comma 1, lettera e), della legge 447/1995, determina i requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici ed i requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera, al fine di ridurre l’esposizione umana al rumore.

Per ridurre l’esposizione umana al rumore, sono riportati nella “tabella B” i valori limite delle grandezze che determinano i requisiti acustici passivi dei componenti degli edifici e delle sorgenti sonore interne:

Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici
Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici

Grandezze di riferimento
Le grandezze dei requisiti acustici passivi degli edifici sono 3:

il tempo di riverberazione (T);
il potere fonoisolante apparente di elementi di separazione fra ambienti (R’), definito dalla norma EN ISO 140-5: 1996;
l’isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,nT), definito da:
D2m,nT = D2m + 10 log T/T0

dove:

D2m=L1,2m – L2 è la differenza di livello;
L1,2m è il livello di pressione sonora esterno a 2 metri dalla facciata, prodotto da rumore da traffico se prevalente, o da altoparlante con incidenza del suono di 45° sulla facciata;
L2 è il livello di pressione sonora medio nell’ambiente ricevente;
T è il tempo di riverberazione nell’ambiente ricevente, in secondi;
T0 è il tempo di riverberazione di riferimento assunto, pari a 0,5s.
Classificazione degli ambienti abitativi
Gli ambienti abitativi vengono così classificati:

categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;
categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;
categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;
categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche. case di cura e assimilabili;
categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;
categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;
categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.
Abbattimento acustico infissi normativa
La capacità di una finestra di isolare il rumore viene misurata tramite il valore Rw, espresso in decibel (dB), che indica la sua capacità di ridurre la trasmissione del suono. Un valore Rw più elevato corrisponde a una maggiore efficacia nel ridurre il rumore e a una migliore capacità isolante.

L’isolamento acustico indica la quantità di energia sonora che viene trattenuta rispetto a quella iniziale. Ad esempio, se l’isolamento è di 10 dB, viene trasmesso solo un decimo dell’energia sonora originale. Con un isolamento di 20 dB, viene trasmesso solo un centesimo, mentre con 30 dB solo un millesimo e così via.

Bisogna sempre far riferimento al dpcm 5/12/1997 nel quale si stabilisce che le pareti (incluse le finestre) degli edifici residenziali devono essere in grado di abbattere i rumori provenienti dall’esterno di almeno 40 dB.

Le finestre, gli infissi sono, però, punti critici nell’isolamento acustico di un ambiente in quanto sono formati da una combinazione di vari elementi. Quindi l’isolamento acustico è dato da un’ottimale combinazione dei singoli componenti costruttivi.

Valutazione impatto acustico normativa
Secondo l’art. 8 comma della legge 447/1995 i progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale devono essere redatti in conformità alle esigenze di tutela dall’inquinamento acustico delle popolazioni interessate. Su richiesta dei comuni, i competenti soggetti titolari dei progetti o delle opere devono predisporre una documentazione di impatto acustico relativa alla realizzazione, alla modifica o al potenziamento delle seguenti opere:

aeroporti, aviosuperfici, eliporti;
strade di tipo A (autostrade), B (strade extraurbane principali), C (strade extraurbane secondarie), D (strade urbane di scorrimento), E (strade urbane di quartiere) e F (strade locali), secondo la classificazione di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni;
discoteche;
circoli privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari o impianti rumorosi;
impianti sportivi e ricreativi;
ferrovie ed altri sistemi di trasporto collettivo su rotaia.
Vige l’obbligo di produrre una valutazione previsionale del clima acustico delle aree interessate alla realizzazione di:

scuole e asili nido;
ospedali;
case di cura e di riposo;
parchi pubblici urbani ed extraurbani;
nuovi insediamenti residenziali vicini alle opere precedentemente elencate (aeroporti, strade di tipo A, ecc.).
Le domande di licenza o di autorizzazione all’esercizio di attività produttive devono contenere una documentazione di previsione di impatto acustico. Grazie al software certificazione acustica previsionale puoi produrre automaticamente la documentazione che ti occorre, obbligatoria per legge: la relazione tecnica di valutazione preventiva delle prestazioni acustiche relativa a tutti gli aspetti considerati (schema grafico, strutture utilizzate, indici, valori di riferimento, note specifiche inserite dal progettista, risultati calcolati), la certificazione acustica previsionale, la relazione di comfort acustico.

Fonte:
https://biblus.acca.it/inquinamento-acustico-normativa/