La valutazione dei rischi in cantiere è un processo che consente di individuare misure di prevenzione e protezione per la sicurezza dei lavoratori. Scopri chi la fa e in cosa consiste
I cantieri sono luoghi di lavoro in cui si verificano il maggior numero di incidenti e infortuni in quanto sono per loro natura caratterizzati da una grande dinamicità e non presentano le stesse proprietà dei luoghi di lavoro stabili, come ad esempio una fabbrica. La gestione della sicurezza in un cantiere prevede la redazione di specifici piani di sicurezza: il piano di sicurezza e coordinamento (PSC) e il piano operativo di sicurezza (POS). Il POS e il PSC sono entrambi documenti mirati alla valutazione dei rischi di un cantiere, tuttavia differiscono per molti aspetti.
Per redigere in maniera corretta i piani di sicurezza è necessario avere a disposizione archivi di lavorazioni del cantiere e tutti i rischi che fanno riferimento a norme di sicurezza costantemente aggiornate; per questo motivo ti suggerisco di provare un software piani sicurezza in grado di supportarti nella corretta gestione della sicurezza all’interno dei cantieri, dalla fase di progettazione a quella di esecuzione.
Cos’è la valutazione dei rischi in cantiere
La valutazione dei rischi è lo strumento fondamentale che permette al datore di lavoro di individuare misure di prevenzione e protezione per la sicurezza sul luogo di lavoro. L’obiettivo di un processo di valutazione del rischio è quello di stimare l’entità e la probabilità dei possibili danni per la salute e per la sicurezza dei lavoratori.
Elemento fondamentale nella valutazione dei rischi è il luogo di lavoro. Quando si tratta di un cantiere, le attività che si svolgono al suo interno espongono i lavoratori a rischi più elevati e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali o collettivi spesso non basta per eliminarli o quantomeno ridurli a livelli accettabili.
In tal caso, le figure del cantiere coinvolte nella gestione della sicurezza devono provvedere a redigere i cosiddetti piani di sicurezza finalizzati ad analizzare la vita di cantiere in modo dettagliato per stabilire quali potrebbero essere le situazioni di rischio per l’incolumità dei lavoratori nello svolgimento delle proprie attività.
Come anticipato, POS e PSC non sono la stessa cosa. In particolare:
il PSC definisce i rischi legati all’area di cantiere e alle lavorazioni con lo scopo di stabilire procedure operative e misure di coordinamento tra le diverse imprese che partecipano ai lavori;
il POS analizza i rischi legati allo svolgimento delle attività e all’utilizzo di attrezzature e sostanze pericolose da parte dei lavoratori della singola impresa, definendo le misure di protezione, le modalità e turni di lavoro.
Inoltre, sebbene entrambi i piani contengano la valutazione dei rischi e le relative procedure risolutive della sicurezza sul lavoro, il PSC presta particolare attenzione anche ai rischi che non derivano direttamente dalle attività svolte, ossia anche rischi esterni come la presenza di linee aeree o condutture sotterranee, oppure ancora, di veicoli circolanti nell’area di cantiere. Il POS, invece, analizza nel dettaglio le specifiche lavorazioni (rischi interni).
Chi fa la valutazione dei rischi in cantiere?
La valutazione dei rischi in cantiere spetta al datore di lavoro dell’impresa esecutrice e al coordinatore sicurezza per la progettazione. Pertanto, il POS è a carico di ogni impresa esecutrice (datore di lavoro), mentre il PSC spetta ad una specifica figura della sicurezza, il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione.
Valutazione dei rischi in cantiere nel POS
Il piano operativo di sicurezza (POS) è il documento che sintetizza l’organizzazione della sicurezza di un’impresa che si trova ad operare in uno specifico cantiere. Si tratta di un documento che il datore di lavoro di ciascuna delle imprese esecutrici presenti deve obbligatoriamente redigere prima dell’avvio dei lavori, in riferimento al singolo cantiere interessato.
La valutazione dei rischi trattata nel piano operativo di sicurezza è relativa alle modalità di svolgimento delle lavorazioni e all’utilizzo di macchine, attrezzature e sostanze pericolose per svolgere le diverse mansioni.
Nello specifico, il piano deve contenere:
valutazione dei rischi;
attività specifiche e singole lavorazioni;
descrizione delle attività di cantiere;
elenco di eventuali ponteggi, opere provvisionali importanti, sostanze pericolose;
misure di prevenzione e protezione da adottare per contenere o eliminare il rischio;
organizzazione della sicurezza globale dell’impresa circa le lavorazioni, le macchine e le attrezzature;
organigramma della sicurezza;
eventuali procedure richieste dal PSC.
valutazione dei rischi nei cantieri
Schema dei rischi trattati nel POS
Valutazione dei rischi in cantiere nel PSC
Il piano sicurezza e coordinamento (PSC) è costituito da una relazione tecnica che descrive tutte le fasi operative previste nelle attività di cantiere, individua le situazioni più a rischio e suggerisce le azioni che possono prevenire o quantomeno ridurre i rischi per la sicurezza dei lavoratori.
Quindi, il PSC ha il compito di definire i rischi derivanti dall’interazione sia tra i soggetti che operano all’interno del cantiere (nell’utilizzo di spazi e attrezzature comuni) sia tra addetti in cantiere e realtà presenti nell’area circostante.
Nella redazione del piano di sicurezza e coordinamento sono coinvolti il coordinatore dei lavori in fase di progettazione (CSP) che redige il piano di sicurezza e il coordinatore dei lavori in fase di esecuzione (CSE) che valuta il piano di sicurezza, il quale può richiedere eventuali integrazioni e verifica la corretta applicazione delle procedure di lavoro.
Il PSC tratta:
rischi che l’area circostante comporta per il cantiere (come la presenza di lavori stradali e autostradali, linee elettriche aeree o condutture sotterranee di servizi, fossati, altri cantieri, viabilità, ecc);
rischi che il cantiere può comportare per l’area circostante (esposizione a polveri, rumore, investimento per circolazione dei mezzi di cantiere, ecc);
rischi causati dalle specifiche lavorazioni e dai materiali utilizzati;
interferenze tra lavorazioni di più imprese per le quali vanno previste misure di coordinamento.
valutazione dei rischi in cantiere
Schema dei rischi trattati nel PSC
Quali sono i possibili rischi in un cantiere edile?
I più comuni fattori di rischio e pericolo presenti all’interno di un cantiere edile possono essere:
caduta dall’alto: da ponteggi, solai, scale, tetti, che comportano un infortunio grave o addirittura mortale;
contatto con oggetti in movimento (macchine e attrezzi) che possono causare lesioni a causa di movimenti improvvisi o di contatto con parti in movimento;
esposizione a sostanze o materiali pericolosi, come ad esempio polveri, vernici, solventi, cemento fresco, che causano irritazioni o intossicazioni;
esposizione al rumore (e vibrazioni) causando disturbi all’udito o patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico;
rischi da scosse elettriche a causa della presenza d’impianti elettrici non a norma o di cavi elettrici danneggiati.
Differenza tra POS e DVR
Il DVR e il POS, sebbene redatti sempre dal datore di lavoro, sono due documenti molto differenti.
Il POS si basa sulla valutazione dei rischi specifici del cantiere e deve essere redatto per ogni cantiere edile; ha lo scopo di prevenire i rischi specifici del cantiere e garantire la sicurezza dei lavoratori coinvolti nell’opera. Il DVR è un obbligo indelegabile del datore di lavoro di ciascuna azienda, indipendentemente dal settore di attività ed ha come obiettivo quello di individuare, valutare e gestire i rischi.
La redazione del piano operativo di sicurezza e del piano di sicurezza e coordinamento sono procedure da eseguire con precisione e accuratezza. Assicurati, quindi, di utilizzare uno specifico software piani sicurezza che ti consente di produrre tutta la documentazione necessaria a partire dalla situazione specifica e dallo studio del cantiere.
Fonte:
https://biblus.acca.it/valutazione-dei-rischi-in-cantiere-chi-la-fa-in-cosa-consiste/