La movimentazione manuale dei carichi è un rischio che si verifica durante le attività di trasporto o di sostegno di un carico. Scopri come valutarlo e gestirlo correttamente
Quando si parla di movimentazione manuale dei carichi (MMC) si fa riferimento ad ogni tipologia di attività che prevede il sollevamento di un determinato peso, ma anche ad altre azioni quali trascinamento, spinta e spostamento che comportano l’insorgenza di patologie e disturbi che interessano le articolazioni o i muscoli.
Il rischio di movimentazione manuale dei carichi spesso viene sottovalutato dai lavoratori stessi, i quali a volte sollevano carichi ben oltre la loro portata fisica o effettuano attività di sollevamento in maniera errata.
Ogni elemento presente all’interno di un ambiente di lavoro (cantiere, ufficio, negozio, azienda, ecc.) può comportare un rischio di movimentazione manuale, dagli oggetti più piccoli, come può essere un attrezzo, passando per i sacchi di cemento, fino a grossi pannelli. Una gestione errata dei movimenti durante il trasporto di oggetti può causare danni da sovraccarico biomeccanico alla colonna vertebrale o agli arti anteriori e inferiori.
É fondamentale, quindi, procedere ad una corretta valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi in modo da attuare idonei interventi di prevenzione e protezione per annullare, o quantomeno ridurre, eventuali danni a carico dei lavoratori. Per eseguire la valutazione del rischio da MMC, ti consiglio di utilizzare subito un software per la redazione del DVR in grado di guidarti passo passo nella valutazione dei rischi e nell’elaborazione del DVR.
Cosa si intende per movimentazione manuale dei carichi?
Per movimentazione manuale dei carichi si intendono tutte le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico che possono comportare rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico (in particolare dorso-lombari) per i lavoratori, comprese le seguenti azioni:
sollevare;
deporre;
spingere;
tirare;
portare;
spostare.
Invece, per patologie da sovraccarico biomeccanico si intendono tutte quelle patologie che riguardano le strutture osteoarticolari, muscolotendinee e nervovascolari (art. 167 dlgs 81/08).
Quali sono i rischi per la salute dovuti alla movimentazione manuale dei carichi?
Lo sforzo muscolare richiesto dalla movimentazione manuale dei carichi, oltre a determinare un aumento del ritmo cardiaco e di quello respiratorio, incide negativamente nel tempo sulle articolazioni, in particolare sulla colonna vertebrale, causando lo sviluppo di patologie dovute alla graduale usura dell’apparato muscolo scheletrico (cervicalgie, ernia del disco, lombalgie e discopatie).
Movimentazione manuale dei carichi: normativa
Il riferimento principale della movimentazione manuale dei carichi è il dlgs 81/08 che dedica il titolo VI e l’allegato XXXIII; quest’ultimo richiama espressamente la serie delle norme ISO 11228.
La norma tecnica ISO 11228 (parte 1,2 e 3) costituisce un riferimento tecnico per effettuare la valutazione del rischio. Le tre parti di cui si compone la norma stabiliscono le raccomandazioni ergonomiche per differenti compiti di movimentazione manuale. Queste sono:
UNI ISO 11228-1 (sollevamento, abbassamento e trasporto manuale di carichi, ed. 2022);
UNI ISO 11228-2 (traino e spinta manuale dei carichi);
UNI ISO 11-228-3 (compiti ripetitivi di movimentazione di piccoli carichi ad alta frequenza).
Infine vi è la ISO/TR 12295, manuale-guida per l’applicazione della serie UNI ISO 11228 1-2-3 che fornisce i criteri per identificare le situazioni in cui si possono applicare le norme e un metodo per effettuare valutazioni veloci (quick assessment). Inoltre, fornisce agli utilizzatori esperti dettagli approfonditi e criteri per l’applicazione dei metodi di valutazione del rischio.
Obblighi del datore di lavoro
Secondo l’art. 168 del dlgs 81/08, il datore di lavoro è tenuto ad adottare misure organizzative necessarie e a ricorrere a mezzi ed attrezzature meccaniche appropriate per evitarla o, qualora non fosse possibile, fornire ai lavoratori mezzi e dispositivi per ridurre al minimo il rischio che deriva da essa. Infatti, qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi, il datore di lavoro deve adottare le misure organizzative necessarie tenendo conto dell’allegato XXXIII.
Nello specifico deve:
organizzare i posti di lavoro in modo che la movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute;
valutare le condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro da svolgere;
evitare o ridurre i rischi, in particolare quelli legati a patologie dorso-lombari, adottando le misure adeguate e tenendo conto dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell’ambiente di lavoro e delle esigenze che tale attività comporta;
sottoporre i lavoratori alla sorveglianza sanitaria.
fornire ai lavoratori le informazioni adeguate relativamente al peso ed alle altre caratteristiche del carico movimentato;
assicurare loro la formazione adeguata in relazione ai rischi lavorativi ed alle modalità di corretta esecuzione delle attività;
fornire ai lavoratori l’addestramento adeguato in merito alle corrette manovre e procedure da adottare nella movimentazione manuale dei carichi.
Per effettuare la valutazione dei rischi, il datore di lavoro può utilizzare:
norme tecniche;
buone prassi;
linee guida.
Valutazione del rischio movimentazione manuale dei carichi e metodologie utilizzate
La valutazione del rischio connesso alla movimentazione manuale dei carichi deve essere effettuata tenendo in considerazione:
le azioni di sollevamento e trasporto;
le azioni di spinta e traino;
le azioni che comportano movimenti frequenti.
Possono, quindi, essere individuate 3 tipologie di attività:
attività legata a sollevamento e trasporto di carichi;
attività di traino e/o spinta;
attività legata a movimenti ripetitivi degli arti superiori.
Ognuna di queste casistiche richiede specifiche metodologie di valutazione:
il metodo NIOSH;
il metodo Snook Ciriello;
il metodo OCRA.
movimentazione manuale dei carichi
Movimentazione manuale dei carichi, metodi di valutazione
Metodo NIOSH
La ISO 11228-1 Ergonomia – Movimentazione manuale- Parte 1: Sollevamento e spostamento è riconducibile al metodo NIOSH; è la prima norma internazionale sulla movimentazione manuale e si applica alla movimentazione manuale di oggetti con una massa di 3kg o superiore.
Questo metodo è in grado di determinare il cosiddetto limite di peso raccomandato (RWL) attraverso un’equazione che, a partire da un massimo peso ideale sollevabile in condizioni ideali, considera l’eventuale esistenza di elementi sfavorevoli. Il NIOSH parte da un peso ideale di 23 kg valido per entrambi i sessi.
Dal confronto fra il peso effettivamente movimentato e il valore di RWL, si procede alla stima dell’indice di rischio (IR) che è dato da:
IR = peso sollevato/peso limite raccomandato
dove:
il peso sollevato è espresso in kg;
il peso limite raccomandato (RWL) in kg.
Il peso limite raccomandato è il prodotto fra la costante di peso (o massa di riferimento) e 6 fattori dipendenti dalle geometrie e dall’organizzazione di lavoro:
RWL = mref · hm· vm · dm · am · fm · cm
dove:
mref: costante di peso;
hm: fattore orizzontale;
vm : fattore altezza del sollevamento;
dm : fattore dislocazione verticale;
am: fattore asimmetria;
fm : fattore presa;
cm: fattore frequenza.
Metodo Snook Ciriello
La ISO 11228-2 Ergonomia –Movimentazione manuale- Parte 2: Spinta e traino è riconducibile al metodo Snook & Ciriello. Questo metodo si basa sull’utilizzo di tavole-tabelle sperimentali da cui ricavare i valori limite raccomandati da confrontare con i valori misurati delle azioni di traino e/o spinta; tiene conto del sesso di chi compie l’azione e delle caratteristiche del peso e dell’azione di sollevamento (altezza, frequenza ecc.)
Metodo OCRA
La ISO 11228 Ergonomia –Movimentazione manuale- Parte 3: Movimentazione di piccoli carichi con grande frequenza è riconducibile al metodo OCRA. Il metodo OCRA (Occupational Ripetitive Actions) è stato sviluppato per analizzare il rischio per gli arti superiori di lavoratori addetti a compiti in cui sono presenti i vari fattori di rischio (ripetitività, forza, posture/movimenti incongrui, assenza di periodi di recupero, ecc.).
L’indice di rischio è diviso in fasce (verde, gialla, rossa) che corrisponde, rispettivamente, ad un rischio assente, lieve e presente. Questo metodo, a differenza di altri metodi consente di valutare un indice complessivo nel caso di più compiti svolti durante il turno di lavoro.
Fattori individuali del rischio nella movimentazione manuale dei carichi
Secondo l’allegato XXXIII del dlgs 81/08, la valutazione dei rischi deve tenere conto di quattro elementi fondamentali e di singoli fattori individuali.
Gli elementi di riferimento sono:
caratteristiche del carico:
troppo pesante;
ingombrante;
difficile da afferrare;
in equilibrio instabile con rischio di spostamento del contenuto;
collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco;
può portare a lesioni in caso d’urto a causa della struttura esterna o della consistenza;
sforzo fisico richiesto:
è eccessivo;
può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco;
può comportare un movimento brusco del carico;
è compiuto col corpo in posizione instabile.
caratteristiche dell’ambiente:
lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell’attività richiesta;
il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o è scivoloso il posto o l’ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi a un’altezza di sicurezza o in buona posizione;
il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a livelli diversi;
il pavimento o il punto di appoggio sono instabili;
la temperatura, l’umidità o la ventilazione sono inadeguate.
esigenze connesse all’attività:
sforzi fisici che sollecitano la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati;
pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti;
distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto;
un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.
Invece, i fattori individuali del rischio comprendono:
inidoneità fisica a svolgere il compito in questione tenuto altresì conto delle differenze di genere e di età;
indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore;
insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell’addestramento.
Movimentazione manuale dei carichi: limiti
La tabella B.2 della nuova ISO 11228-1 riporta le masse di riferimento che indicano i limiti di peso sollevabili con attività di movimentazione manuale dei carichi in relazione al sesso e all’età della popolazione lavorativa secondo quanto riportato dalla seguente tabella:
movimentazione manuale dei carichi
Tabella limiti di peso, movimentazione manuale dei carichi
Come sollevare correttamente un carico
Di fondamentale importanza sono le attività di addestramento sulle corrette modalità da seguire per il sollevamento di un carico. I comportamenti principali da osservare sono:
verificare il peso del carico;
controllare il carico e capire se presenta caratteristiche che potrebbero costituire fonte di rischio o instabilità (spigoli, scivolosità ecc.);
assicurarsi che il carico da sollevare sia in una posizione di partenza stabile;
mantenere il tronco sempre eretto e fare leva sulle gambe;
afferrare il carico con entrambe le mani;
indossare indumenti e calzature idonei e resistenti;
assicurarsi che la mole del carico non ostruisca la vista di eventuali ostacoli;
tenere il carico vicino al busto ed evitare torsioni, inclinazioni e altri movimenti bruschi;
evitare, il più possibile, di movimentare carichi a terra o sopra l’altezza della propria testa.
Movimentazione manuale dei carichi: esempio PDF da scaricare
Di seguito ti fornisco 3 esempi di valutazione rischio movimentazione manuale dei carichi in formato PDF ed elaborati con il software per la redazione del DVR che puoi scaricare gratuitamente. Nello specifico trovi:
valutazione rischio MMC azioni ripetute;
valutazione rischio MMC sollevamento trasporti;
valutazione rischio MMC spinta e traino.
Icona
SCARICA ESEMPIO VALUTAZIONE DEL RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Sanzioni per il datore di lavoro
Le sanzioni previste in materia di movimentazione manuale dei carichi sono definite dall’art. 170 del dlgs 81/08. Il datore di lavoro può essere punito con:
arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 fino a 6.400 euro per la mancata adozione di misure organizzative necessarie e mezzi appropriati per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori;
arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 750 a 4.000 euro per la mancata informazione, formazione e addestramento in relazione ai rischi lavorativi ed alle modalità di corretta esecuzione delle attività.
Per evitare le suddette sanzioni, è necessario che il datore di lavoro si affidi a strumenti idonei per redigere correttamente il DVR per essere guidato alla corretta valutazione del rischio, per questa ragione ti consiglio di utilizzare subito il software per la redazione del DVR in grado di aiutarti a calcolare con specifiche funzioni e banche dati gli indici per i rischi MMC, movimenti ripetuti, rumore, biologico, ecc.
Studio Tecnico Guglielmetti può fornire indicazioni approfondite riguardo la movimentazione carichi e può effettuare prove pratiche per la valutazione degli sforzi tramite dinamometro certificato e tarato, al fine della redazione del documento di valutazione del rischio MMC con idonee misure di prevenzione e protezione utili al DDL per abbassare il rischio presente in Azienda.